Spesso nella mia attività di consulente mi ritrovo a dover rispondere a questa domanda:
“Che tipo di costi posso inserire nella mia attività d’impresa?”
La risposta consiste nella spiegazione di un concetto: l’inerenza.
Tutti i costi sono inerenti e dunque detraibili dai ricavi per concorrere alla formazione del reddito, quando sono sostenuti dall’impresa nello svolgimento dell’attività.
Semplice no?
Dunque se fai l’idraulico e per riparare il bagno di un cliente hai bisogno di acquistare un tubo nuovo, questo è un costo inerente.
Ci sono poi una serie di costi tipici che riguardano tutte le attività: la macchina, il telefonino, i pranzi effettuati in trasferta nei giorni lavorativi, i costi relativi alla cartoleria o i costi di acquisto di computer o altro materiale informatico.
Questi sono inerenti per definizione anche se per alcuni esistono dei limiti fiscali di detraibilità. Ad esempio i costi relativi all’automobile. Sia per l’acquisto che per l’utilizzo e la manutenzione (ci occuperemo in maniera approfondita di quest’argomento con un articolo di prossima pubblicazione)
Una volta appurata l’inerenza, devi controllare la regolarità formale della certificazione del costo in questione.
Esiste una semplice regola.
Perché tu possa scaricare il costo inerente è necessario che questo venga certificato da una fattura.
La fattura è quel documento fiscale che ti viene rilasciato e nel quale è indicata la tua p.iva e nel quale puoi leggere in due voci separate l’imponibile e l’iva. (differente è la ricevuta fiscale o scontrino nei quali non troviamo né la nostra partita iva né l’indicazione separata di imponibile e iva)
Per quei costi che nascono naturalmente senza iva (ad esempio le assicurazioni o i costi relativi ai c/c bancari) sarà sufficiente, dopo averne accertato l’inerenza, una ricevuta (la quietanza di pagamento nelle assicurazioni, gli estratti conto bancari per i conti correnti)
Un’altra domanda che spesso mi viene fatta è questa:
“posso inserire dei costi nella mia attività per risparmiare un po’ sulle imposte?”
La mia risposta consiste in una domanda:
“tu spenderesti 100 euro per risparmiarne 50?”
La risposta è evidentemente “NO”: ha senso effettuare una spesa quando essa ha un utilità per la nostra impresa, altrimenti si spendono dei soldi in più di quelli che si andrebbero a risparmiare.
Se hai dubbi su quali costi siano inerenti o formalmente corretti, non esitare e fai tutte le domande nei commenti.
Risponderemo per garantirvi sempre Zerofastidi.